IL FILM DELLA COPPA


Dunque la Poderi dal Nespoli non ce l'ha fatta. La squadra forlivese non è riuscita a difendere la Coppa dei Campioni conquistata lo scorso anno: dimostrandosi squadra di razza, è comunque stata capace di tornare in finale, ma non di superare l'ostacolo più grosso, quell'Olympia Haarlem che, di fatto, era costituito in larga parte dalle giocatrici della nazionale olandese fresca campione d'Europa. La finale, persa 4-3, può suscitare rimpianto solo se si dimentica la forza dell'avversario. Tre volte Forlì ha messo la testa in avanti, tre volte è stata raggiunta; è arrivata agli inning supplementari, stremata nelle forze, e a quel punto la maggior potenza delle olandesi ha avuto la meglio. Il risultato non è quello sperato, concettualmente è ovvio, ma per come ha affrontato le partite, gestito la situazione, e giocato la finale, la squadra romagnola può solo essere orgogliosa di se stessa.

LUNEDI' - L'avventura in coppa parte il giorno di Ferragosto e in un certo senso inizia e finisce nel giro di poche ore. Tutto si decide quel lunedì. Al mattino Forlì è "costretta" a giocare il match inaugurale del torneo, da sempre la cosa più difficile vuoi per l'orario, vuoi soprattutto per la gestione degli aspetti emotivi, dell'approccio alla competizione. L'avversario è anche di quelli insidiosi: è lo Joudrs Praga, squadra indecifrabile, rappresentante di una delle grandi scuole europee del softball. Forlì ricorda bene che in circostanze pressoché identiche aveva perso con le ceche al lunedì mattina la prima partita del torneo, e di lì in poi era andato tutto a catafascio: era la Coppa delle Coppe 2017, edizione giocata a Caserta e vinta poi (coincidenza!) dall'Olympia Haarlem.
Come prevedibile, la Poderi dal Nespoli fa fatica, ma alla fine supera 3-2 lo Joudrs. L'attacco porta a casa il risultato con un paio di fuoricampo mentre, in pedana di lancio, Kellie White si rivela una piacevolissima sorpresa, mettendo in mostra molte più qualità di quel che ci si aspettava (controllo, cambi di velocità e di traiettoria); alla fine la rileva la attesissima Azevedo, che sia pur con qualche brivido guadagna la salvezza.
Nel bene e nel male, Holly Azevedo è però destinata a essere la protagonista del match serale contro Bollate. La californiana non delude, lanciando cinque inning di grandissimo softball, tenendo a secco le avversarie ed avviandosi verso la vittoria grazie a un attacco in grado di guadagnarle tre punti. Azevedo tiene banco per cinque inning, e al sesto subisce un infortunio di gioco, una battuta di Peckova che la colpisce sulla mano guantata e che da subito fa temere il peggio. Non sarà così, si scoprirà poi che non c'è niente di rotto, ma il polso sinistro è comunque malmesso e la Coppa di Azevedo finisce lì. Entra White e Forlì vince, ma l'umore è dei peggiori e la squadra romagnola sembra dover mettere da parte le proprie ambizioni.

MARTEDI'' - Con sole otto squadre rispetto alle solite dieci (escluse le russe, ritirate le slovacche) il calendario è molto più leggero e gestibile. Martedì una sola partita, contro le tedesche. Niente di impossibile, solo la classica partita da giocare con concentrazione. Forlì invece ci dà dentro, e finisce 14-0 con Marta Gasparotto protagonista assoluta. La friulana, prima stagione a Forlì e tanto tempo passato in panchina a recuperare da un infortunio, ha una voglia di giocare smisurata e realizza quello che se non è un record, poco ci manca: due Grand Slam, due fuoricampo a basi piene nella stessa partita, otto punti che da soli sono oltre la metà del bottino forlivese di giornata.

MERCOLEDI'- Due le partite in programma. Al mattino le francesi, superate 9-0 senza fare scintille, e in serata le spagnole del Rivas Madrid, che invece qualcosa da dire ce l'hanno, e che a fine torneo si piazzeranno quarte bissando il risultato della coppa 2021. Forlì sa di non potersi distrarre, ha già perso dalle castigliane lo scorso anno, e così prende il toro per le corna e sfodera l'artiglieria pesante. Risultato: dopo un inning è già 4-0, e a suon di legnate finisce dopo quattro turni con un rotondo 11-0 e la certezza delle proprie qualità.

GIOVEDI'- Piove e non si gioca, ma è un giorno cruciale. Al mattino c'è in effetti un grosso temporale, e la Poderi dal Nespoli va in "libera uscita" in attesa di sviluppi. Ma nel primo pomeriggio il maltempo cessa ed esce il sole. Solo che il Comitato Organizzatore dichiara la propria impossibilità di ripristinare i diamanti in tempo utile, e il Comitato Tecnico avalla la decisione e cancella le partite dell'intera giornata. Ci sarebbe da eccepire, ma la notizia peggiore è un'altra: il calendario delle rimanenti partite viene riprogrammato, facendo spazio per i recuperi, e Forlì d'improvviso si trova a dover anticipare la partita con l'Olympia, mentre Bollate avrà il piccolo vantaggio di non doverla spostare, anzi di giocare sapendo già il risultato delle dirette avversarie. Gli equilibri del calendario saltano, Forlì lamenta anche che il match con le svizzere sia stato posticipato alle 12.30 del venerdì, quindi poco prima della finale, e anche le olandesi hanno di che eccepire sulla riconfigurazione delle loro partite. Niente da fare, seguono polemiche che servono solo ad avvelenare il clima in vista degli ultimi due giorni.

VENERDI' - Azevedo continua ad essere fuori uso, e alla lista degli indisponibili si aggiunge Ricchi, il miglior battitore nonché leader emotivo della squadra. Senza due dei suoi pezzi migliori, Forlì offre comunque resistenza da vendere alle olandesi. Il match arriva al 6° inning sul 3-0 per le "orange", ma a quel punto la Poderi dal Nespoli si disunisce e l'Olympia le infligge un pesante 7-0. Il risultato inguaia le romagnole, che in caso di arrivo alla pari con Haarlem e Bollate sarebbero svantaggiate dalla differenza punti. Prima però c'è da giocare Bollate - Olympia. La squadra di casa vincendo rientrerebbe in gioco per la Finale; quanto alle olandesi, potrebbero fare calcoli, riposare qualche titolare e accontentarsi anche di perdere con uno scarto minimo. Non lo fanno: giocano di forza, vincono 2-0, e portano con sé Forlì alla partita che vale l'oro.

SABATO- Anche Wissink per poco non finisce nella lista delle indisponibili. Non succede, e in extremis Forlì recupera anche Ricchi e può così difendere la Coppa con tutta la forza del proprio attacco. Riguardo alla pedana, niente Azevedo: la palla nel cerchio toccherà a White, anche perché al mattino è Cacciamani a giocare contro le elvetiche, una partita ininfluente per la classifica, vinta 6-4 sotto un sole impietoso. Sembra una Forlì svogliata: invece sta tenendo il meglio per la fine.
Un primo inning scintillante imposta il tono della finale: Forlì aggredisce i lanci senza paura, e colpisce. Il tabellone segna 1-0, la reazione olandese è rabbiosa ma la squadra romagnola riesce a tenere a bada le avversarie, e lo spettacolo "monta". Al quinto inning l'Olympia pareggia, sembra il presagio di un finale già scritto, e invece è ancora Forlì che al 7° inning con un triplo di Vigna crea le condizioni per tornare in vantaggio. Le olandesi hanno le spalle al muro, ma anche loro sono delle campionesse:
pareggiano all'ultima occasione utile, Forlì avrebbe anche l'opportunità per chiudere i conti a proprio vantaggio ma non è fortunata. Si va al tie-break, e per la terza volta una Poderi dal Nespoli indomabile si riporta avanti 3-2. Purtroppo è solo l'ultima illusione, le energie sono al lumicino, e quando è il suo turno d'attacco l'Olympia è spietata e non fa sconti. La Coppa va alle olandesi, a Forlì rimane il sorriso, gli applausi sono meritatamente per tutti.

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